IC SAN GIOVANNI

Saluti della Dirigente uscente Testa Carmela

 

Trieste, 25/08/2023

A Tutto il Personale

Alle Famiglie

Agli Alunni

Carissimi,

il tempo scorre inesorabile e, ahinoi, non lo possiamo fermare. Il 31 agosto è ormai vicino e, in questo particolare momento della mia vita, sono travolta da emozioni diverse e contradditorie. Dopo sei anni in questo Istituto è giunto il momento del commiato. È un commiato fatto di saluti, che vorrei giungessero speciali ad ognuno di voi; è un commiato che nasce dalla riconoscenza e dalla soddisfazione di aver trascorso questi anni insieme con uno scambio costante e reciproco.

Con non poca commozione traccio una sorta di consuntivo e prendo atto che sono tante le persone che ho conosciuto e nelle quali mi sono “riconosciuta”. Ci sarebbero tanti nomi da fare, ma ognuno potrà riconoscersi in queste parole. Al di là dei ruoli ci siamo incontrati come individui, nella consapevolezza delle reciproche fragilità, senza mai perdere di vista gli obiettivi da perseguire, con la stessa visione di scuola, una scuola fatta di condivisione e di solidarietà. Tutti insieme non abbiamo mai disatteso il delicato ed impegnativo compito di prenderci cura e farci carico dei nostri bambini e dei nostri adolescenti, prendendoli per mano, accompagnandoli nel difficile cammino di crescita e conducendoli incontro alla vita.

Amo tantissimo la scuola, con le sue mille sfaccettature; adoro l’insegnamento, la mia prima e vera passione, che mi ha permesso di dare, ma soprattutto di ricevere tanto e di formare la persona che sono. Ho imparato tanto dai miei alunni, dai miei colleghi, che porto nel cuore e che hanno aggiunto tanti tasselli importanti al mio vissuto.

Che dire di questi sei anni all’IC San Giovanni?  Non si può riassumere l’esperienza vissuta. Non so se sono riuscita a soddisfare e ad andare incontro ai bisogni di Tutti, di certo ho cercato di “accogliere” Tutti. Non è facile creare e mantenere relazioni, specie laddove le responsabilità sono tante e il dovere di tutelare Tutti, i bambini in primis, è prioritario.

Cosa fa un genitore verso un figlio? Lo tutela, lo protegge, lo guida, lo rassicura, cerca di spianargli la via, assicurandone la crescita.

Ecco, mi sono posta verso Tutti quelli che ho incontrato come “madre di famiglia”, non perdendo mai di vista l’obiettivo prioritario: il benessere di tutti e di ciascuno, la gioia dei nostri alunni.

È proprio con gli alunni che mi sono divertita; è con loro che ho gioito, è per loro che non ho mai mollato e non ho mai guardato il tempo trascorso a scuola per realizzare appieno quello che comunemente viene definito il “bisogno di istruzione e formazione”.

Dopo sei anni, confesso, non so quale sia il modello di dirigente da seguire, posso solo affermare di aver mantenuto la promessa fatta il primo giorno che sono entrata nella scuola con il ruolo di DS: fare del dialogo e del confronto lo strumento principe delle relazioni.

Ho sempre agito in nome della solidarietà, dell’uguaglianza, della giustizia, dando dignità e valore alle persone. Mi sono sempre interrogata sulle scelte da porre in atto. Ascoltando tutti, ho cercato di generare coesione interna, di incrementare il “capitale” culturale e sociale, di creare un buon clima lavorativo, affinché ognuno nel proprio ruolo potesse offrire fattivamente il proprio contributo. Ritengo di non essermi risparmiata. La fatica, le preoccupazioni, le difficoltà, lo stress delle responsabilità hanno sempre lasciato il posto al piacere del dare e dello stare insieme, come in una grande famiglia.

 Grazie alla scuola, ai miei alunni, ai tanti docenti, agli assistenti amministrativi, al DSGA, ai collaboratori scolastici, che ho voluto e che mi hanno voluto bene, sono diventata io stessa migliore!

Nel lasciarmi alle spalle questa esperienza prevale il ricordo di un percorso di vita-lavoro vissuto in lealtà, nella collaborazione, nell’entusiasmo di fare e di sperimentare, nella condivisione delle scelte, nel rapporto di stima reciproca e di fiducia sia con il personale che con le famiglie.

Sono convinta che anche a coloro che non hanno condiviso le mie scelte lascio una grande eredità: la capacità di interrogarsi per dare il massimo ai nostri alunni.

A me resta una “felicità” tutta terrena, ma durevole, che non degenera, che nessuno può scalfire, che scaturisce dall’amare il prossimo e dal ritrovarlo nella quotidianità del proprio lavoro;  la “felicità” di aver vissuto e di vivere intensamente la scuola, di essere una donna di scuola e per la scuola.

Ringrazio di cuore   tutti i docenti dell’infanzia, della primaria e della secondaria, con cui ho condiviso tanti e bei momenti lavorativi, in un quadro di rapporti improntati alla reciprocità, sempre aperti e leali.

Ringrazio con devoto affetto il DSGA, amico e compagno di avventure, gli assistenti amministrativi, che hanno assolto ai loro doveri non solo con competenza, ma soprattutto con tanta umanità. È superfluo dire che in loro ho trovato  un fratello e delle sorelle premurose.

Un saluto speciale va ai collaboratori scolastici che si sono posti con alunni e docenti con speciale sensibilità e con estrema educazione.

Ringrazio i genitori del Consiglio di Istituto e tutte le famiglie, che non hanno mai fatto mancare la loro collaborazione ed hanno garantito l’ineludibile alleanza educativa.

Un pensiero particolare va ai miei piccoli studenti, per i quali ho sostenuto e combattuto tutte le sfide. Ai miei studenti auguro gioia insieme alla consapevolezza del valore fondante del sapere e della conoscenza.

Non posso non menzionare lo Staff dirigenziale che ha condiviso con me la complessa gestione dell’Istituto per il suo concreto miglioramento, non considerando affatto le ore di servizio nello svolgimento delle attività richieste: i Responsabili di Plesso, le docenti Funzioni Strumentali, le collaboratrici della DS, che si sono avvicendate nel tempo, Tutti sempre disponibili e pronti ad intervenire per il buon funzionamento della scuola, formando squadra e intessendo buone relazioni con tutto il personale e con le famiglie.

Un ringraziamento speciale va alla mia prima Collaboratrice Caterina Navarra, vero pilastro e punto di riferimento della mia persona e dell’Istituto San Giovanni. In questi sei anni ha sempre mantenuto le promesse, quelle esplicite e quelle implicite; ha retto il timone con encomiabile professionalità, senza mai risparmiarsi, standomi vicina costantemente, con silenziosa discrezione ed opportuna intraprendenza. Ci siamo incontrate e ci siamo “piaciute”; abbiamo condiviso idee, realizzato “sogni”, perseguito gli stessi obiettivi con entusiasmo, “riuscendo a sostenerci e a completarci con alchimia incredibile” . Nel periodo della pandemia eravamo solo noi due: quante volte abbiamo percorso insieme gli ambienti deserti dei vari plessi; quante volte ci siamo improvvisate geometri ed ingegneri per prendere le misure del “distanziamento”; quanti incontri fatti con il Comune con il RSPP, con il Dott Pezzato ed il Dipartimento. Abbiamo gestito alla grande l’emergenza epidemiologica, confrontandoci, senza pensare che fosse sabato, domenica o sera inoltrata,

 Un proverbio napoletano recita.“ Carcere, malatia e necissità, se scanaglia ‘o core ‘e ll’amice”. È nelle avversità che si riconosce il vero amico. Caterina c’è sempre stata, non mi ha fatto mai mancare il suo supporto, come vicaria, ma soprattutto come amica leale., scontrandoci ed incontrandoci sempre.

Sempre dalla parte dei suoi colleghi, sempre pronta a mostrarmi il rovescio della medaglia. È stata nocchiero di una barca talora in balia della tempesta; mi ha preso per mano e mi ha condotto al riparo. L’affetto che mi lega a Lei lo custodirò gelosamente e continuerò ad alimentarlo al di fuori delle mura scolastiche.

Lascio il testimone alla Dott.ssa Nonis Jasmin,  che subentrerà dal 1 settembre.

Fiera di lasciarle una scuola strutturata, Le auguro buon lavoro, unitamente all’augurio di un futuro personale e professionale prospero,

Con sincero affetto e con non poca nostalgia porgo a tutti i miei saluti

Carmela Testa